Ok, sceso dalla nave e ora aeroporti, treni, bus, mongolfiere e che ne so per arriva a casa, qualsiasi cosa voglia dire. Perchè “casa” per me rimane sempre e solo la vicinanza delle persone che amo, come immagino per tutti. E per un po’ la nave “casa” lo è stata, con nuovi e vecchi amici, e anche qualche straordinario musicista.
Come Alex, il sassofonista Rumeno, bravissimo e preparatissimo, che il giorno del mio compleanno ha organizzato segretamente il buffet e ordinato una torta enormissima al caffè, che sa che adoro, tutto a sue spese. Pazzesco. Alex come sassofonista non sfigurerebbe in nessun Festival serio, compone, improvvisa, crea. Averne così..
O Vasyl, il pianista Ucraino, anche lui fuggitivo e al sicuro (nave o fronte), che mi seguiva in ogni possibile cambiamento metrico/groovico e ascoltava ogni suggerimento. Bastava un “tic” diverso e lui cambiava modo di suonare. Altro musicista grandioso.
E poi Lewis, il bassista inglese, partito malissimo, ma poi divenuto (a legnate) una roccia, affidabilissimo e con le orecchie aperte. Bravo, veramente!
E Chris, trombettista veterano di tutto, che arriva quatto quatto con l’aria da pensione e poi sforna una prima tromba da paura. La sezione improvvisamente è diventata “Tower of Power”, così, da un momento all’altro.
E poi un pò tutti, Jane, Alexosky, Gabriel, musicisti che suonano tutto e non si fanno impressionare da nulla, neanche quando il click svanisce, o le parti somigliano ai quadri di Kandinsky. Niente, imperterriti e via così. Ecco, volevo solo ringraziare tutti, per aver imparato e allo stesso tempo insegnato, come sempre.
A breve il boarding… si torna.
Gio Rossi
