Quasi ci siamo. ancora un giorno e sarò di nuovo all’aeroporto di Sydney. Ormai sono un “abituè”, conosco ogni angolo, dato che mi tocca sempre attendere una dozzina di ore. Poi si attraversa il mondo, Doha, Berlino, poi Italia. E poi?
E poi stavolta mi fermo un pò. Per modo di dire perchè in realtà dovrò viaggiare moltissimo. Diciamo che le navi le lasciamo stare un attimo. Ci sono esperienze da fare, cose da imparare, musicisti nuovi e collaborazioni che mostrano strade e possibilitá diverse, ed è li che un musicista si deve infilare. Sfide, nuovi modi di pensare, di lavorare, nuovi mondi.
Sulle navi ho accumulato tantissima esperienza, al punto che nella valutazione finale del mio contratto, il direttore musicale ha espressamente scritto “difficile sopravvalutare il contributo che Gio ha dato alla band”. Un bel complimento, e in effetti da un pò di tempo sembro giganteggiare nell’ambiente, ed è proprio questa la molla che dovrebbe far scattare a tutti il desiderio di rimettersi in gioco. Non c’è nulla di peggio, per un artista, della “zona di comfort”. Quella cosa che, purtroppo, ha inchiodato molti talenti nelle scuole e scuolette nostrane. Che son poi una bella cosa, ma offrono sicurezza quel tanto che basta a metter su pantofole, e magari rinunciare ad altre esperienze. Una scelta anche sensata, visti i tempi. Ma…
Ecco, non fa per me. Nè la sicurezza e neanche le pantofole. Ci sono nuove cose da fare, ad un livello molto più alto del solito, ed è li, nelle notti insonni, a farsi menate e a provare e studiare e capire perchè e osti c’ho l’ansia, ecco… è li che si cresce.
E’ venuto il momento di fare tremendamente sul serio. A breve nuove avventure musicali. Dai, prometto foto e racconti dei personaggi coinvolti ok ? Occhio che è roba tosta…
Gio Rossi













